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Trento, 6 ottobre 2023
PANAROTTA: LE RISORSE NON VANNO SPRECATE
COMUNICATO STAMPA
di Lucia Coppola
consigliera provinciale Gruppo Misto/Europa Verde

Lo scorso inverno, anche a causa dell’aumento dei costi dell’energia, gli impianti di risalita sulla Panarotta rimasero chiusi. La decisione fu presa dal Consiglio di amministrazione di Panarotta 2002, società che gestisce seggiovie e funivie, con il sostegno di Provincia e Trentino Sviluppo. Negli ultimi mesi si torna a parlare del futuro della stazione sciistica e i Sindaci dell’Alta Valsugana hanno inviato la scorsa estate una lettera alla società che gestisce gli impianti per conoscere le loro intenzioni su un nuovo piano di gestione e in merito alla prossima stagione invernale.

Insomma i Sindaci invece di essere promotori di idee per lo sviluppo del loro territorio delegano il compito al privato che, come è ovvio, ragiona in termini di ritorno economico.

Sul piatto c’è un progetto per l’innevamento artificiale realizzato da Trentino Sviluppo. Sarebbe prevista la sistemazione montana, la costruzione di un bacino di accumulo per l’innevamento artificiale, un nuovo impianto di innevamento programmato. Il tutto con l’impegno di circa sei milioni e mezzo di euro pubblici. Il bacino di accumulo avrebbe un diametro di 56 metri, un’altezza di 10 metri e un volume di circa 20 mila metri cubi.

Uno dispendio di denaro e di risorse idriche colossale, a cui si deve aggiungere l’energia elettrica necessaria ad alimentare i cannoni, l’inquinamento atmosferico generato dai camion che devono trasportare la neve ‘tecnica’ da una parte all’altra delle valli, nonché il massiccio utilizzo di additivi inquinanti che hanno pesanti ricadute sulla fauna e sulla flora alpina. Gli effetti del riscaldamento globale sono tangibili da tempo e, fra quelli già visibili, l’aumento delle temperature nelle zone montuose avvenuto nell’ultimo secolo che ha ridotto le nevicate e la loro durata. La temperatura è in lento ma costante aumento a causa delle eccessive emissioni di gas serra con conseguenze disastrose anche per l’ambiente alpino.

A questo punto si ritiene indispensabile la programmazione dell’offerta turistica dei prossimi anni, cercando di proporre valide alternative con cui integrare o sostituire lo sci. Puntare sulle esperienze di benessere, di contatto con la natura, di scoperta culturale o enogastronomica dei territori, proposte che siano sostenibili e autentiche.

Si dovrà incentivare l'uso degli impianti di risalita soprattutto per passeggiate in quota, per raggiungere le tante malghe che costellano il nostro territorio, andare incontro alla sempre maggiore richiesta di una fruizione alternativa della neve con le ciaspole, la slitta, lo sci d'alpinismo, insomma proposte che siano sostenibili, autentiche e adeguate ai cambiamenti climatici in atto.

Questo uso dissennato e fuori dal tempo della montagna con la diffusione di bacini idrici consuma suolo, risorse e energie preziose che dovrebbero essere indirizzate in proposte di buon senso adeguate ai tempi. Come il recupero e rinverdimento delle piste da sci non più utilizzate.

Invece si continua a infierire sul paesaggio montano che è il fiore all’occhiello del Trentino.

 

      Lucia Coppola

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